Sunday, March 7, 2010

Dal Mar Rosso al Mediterraneo

25 marzo 2010
Purtroppo il forte vento da nord non ci permette di apprezzare le coste dell’Egitto e i suoi fondali, anche se, da quel poco che abbiamo visto, sembrano molto sfruttati e poco interessanti, sicuramente non all’altezza di quelli del Sudan.
Qui è un continuo via vai di grosse barche cariche di sub ed ormai ci sono più sub che pesci.
Arriviamo a Suez dopo aver tirato bordi fino alla nausea, tra reef, piattaforme petrolifere, alcune abbandonate e senza alcuna luce a segnalarle, grossi mercantili e barche da pesca.
Appena arriviamo a Port Suez contattiamo l’agente per le pratiche del canale.
Tutti vogliono qualcosa: si avvicina la barca dei piloti con il misuratore a bordo e ci chiedono un regalo (dollari, sigarette etc..), sale a bordo l’uomo addetto a misurare la barca , misura ogni cosa, la lunghezza , la larghezza, la tuga, il volume della sala macchine e poi con una strana ed incomprensibile formula ti dice quante “tonnellate Suez” pesa la barca. Tra discussioni e pacchetti di sigarette che vanno e vengono, si giunge più o meno ad un accordo , ma che non è definitivo fino a quando il port control darà o meno l’ok. Nel nostro caso , secondo l’ufficio il risultato non era di loro gradimento , così hanno aggiunto al conto totale 50 dollari , prendere o lasciare.
Ma non è finita qui. La mattina fortunatamente riusciamo a partire per attraversare la prima parte del canale, 40 miglia. Sale a bordo il pilota , non parla inglese ma sa bene come si dire “regalo” ed infatti, appena dopo la metà del percorso comincia a chiedere “a present for me”. Nonostante siano pagati dalla società del canale, pretendono dollari, giubbotti, occhiali da sole, sigarette ecc,ecc con una pesantissima insistenza e non sono mai contenti di ciò che ricevono, la tentazione di buttarli a mare è veramente forte.
Ci fermiamo per la notte a Ismalia ed il giorno successivo arriviamo a Port Said, dove stanchi dal comportamento di questa gente non vediamo l’ora di andarcene e così facciamo.
27 marzo 2010
Falabrach rientra in Mediterraneo e, navigando due giorni arriviamo a Finike, Turchia. Siamo nuovamente nel nostro piccolo ma bellissimo mare.

27 marzo 2010



Dopo tanto tempo rientriamo in Mediterraneo

pescatori


Piccole barche di pescatori lungo il canale di Suez

Poche miglia ci dividono dal "Mare Nostrum"
Canale di Suez


la Falabrach sul plotter

canale di Suez

Le prime 40 miglia nel canale di Suez

Port Suez


Navi all'ancora in attesa di attraversare il canale

Ultime miglia in Mar Rosso

Mar Rosso



A nord del Mar Rosso, il traffico dei mercantili si fa più intenso

9 Febbraio 2010

Partiamo da Aden, l’Harbour Master ci chiama al vhf mentre usciamo dal porto, ci augura buon viaggio e ci dice “ inshallah”.
20 nodi da est ci spingono verso il Mar Rosso mentre la radio di bordo continua a comunicare i numeri di emergenza da comporre in caso di attacchi pirata.

Arriviamo in Eritrea, forse il paese piu’ povero visto fino ad ora, solo rocce e sabbia, ancoriamo in una rada ci sono 40 nodi di vento, a terra due capanne fatte di sassi e una barca da pesca.

La mattina successiva il vento cala e la barca con a bordo i pescatori che vivono nelle baracche si avvicina, a gesti ci fanno capire che uno di loro a mal di denti, diamo loro dei calmanti, un paio di magliette e 2 cime, non hanno veramente nulla e qualsiasi cosa è loro utile, continuano a ringraziarci felicissimi.
Ci chiediamo come si possa sopravvivere in un posto così, certo pescoso, ma non cresce un filo d’erba e dove troveranno l’acqua è un mistero.

Il vento continua a soffiare da sud e così ne approfittiamo per proseguire verso nord con 10-15 nodi, gennaker e mare piatto, una bellissisma navigazione che concludiamo ancorando a vela fra due reef che ci proteggeranno per la notte.

Arriviamo in Sudan e atterriamo a Suakin dopo aver tirato bordi tutto il giorno, da ora in poi sarà sempre bolina fino a Suez e il nostro Bart riposerà parecchio.

Facciamo le pratiche d’ingresso in Sudan, Suakin è un posto particolarissimo con le rovine della città vecchia e, la nuova che è poco meglio. Pochissime auto, tutte scassatissime e carri trainati da asini che si spostano su strade sterrate, un mercato variopinto dove troviamo frutta e verdura per la nostra cambusa, la gente cordiale ci chiede da dove veniamo e tutti ci salutano . Non sono abituati a vedere turisti e così ci guardano curiosi.

Pochi giorni e ripartiamo per Sanganeb reef, una bariera corallina in mezzo al mare riconoscibile per la presenza di un faro. L’ingresso nella pass non è facile per via del sole basso e le carte non ci sono di aiuto, troppo approssimative. Per fortuna i nostri amici arrivati a motore poco prima ci vengono in aiuto con il dinghy e ci indicano dove passare.
Il posto è molto bello e pescoso, l’acqua limpidissima.

La risalita del Mar Rosso si fà impegnativa, il vento, ora sempre da nord, rinforza e alza una fastidiosa onda corta e ripida che non favorisce il nostro avanzare. Arrivare a Port Ghalib, 40 miglia a nord di Marsa Alam in Egitto, costa fatica a noi e alla barca.
Atterriamo mercoledì 3 marzo 2010

Arrivo a Suakin - Sudan


Suakin - Sudan

all'ancora di fronte alle rovine della città di Suakin -

Sudan


Suakin - Sudan


Panoramica della città di Suakin - Sudan


Suakin - Sudan


I pescatori rientrano dopo una giornata in mare

al mercato di Suakin - Sudan


Suakin - Sudan


Volti anziani

donne a Suakin - Sudan


donne al mercato

Suakin - centro città


Suakin - Sudan



Danilo fa amicizia con le donne della città di Suakin

Suakin - Sudan

Falabrach ed il suo Bart al lavoro

L'ultimo giorno con il vento da sud


dall'Eritrea verso il Sudan

Eritrea


I pescatori a cui doniamo qualcosa...

Eritrea -

all'ancora con 40 nodi

Marsa Dudo - Eritrea



Ogni volta che vedi un relitto, ti ricordi quanto sono pericolosi i reef e moltiplichi le attenzioni

Eritrea


In arrivo ad un ancoraggio lungo la costa dell'Eritrea

di poppa con 30 nodi

Questa è la Falabrach , anche se è nascosta dalle onde.....
Siamo appena entrati in Mar Rosso, abbiamo lasciato a poppa i pirati...